lunedì 29 luglio 2013

Si riparte!

Dopo alcuni mesi di silenzio (per lo meno ufficiale), il blog "Per la Sociologia" riprende sperando ancora una volta di stimolare e indirizzare la discussione attorno alle trasformazioni della sociologia italiana così come ha saputo fare, anche grazie al vostro contributo, nell'anno passato.
In attesa di conoscere gli esiti dei lavori svolti dalle commissioni per l'abilitazione, su cui di certo avremo modo di intervenire, l'occasione è offerta dalle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche sociali dell'AIS.

Come è a tutti evidente - soci e non soci - si tratta di un momento importante, non solo simbolico ma anche sostanziale, particolarmente delicato in questa fase di rinnovamento istituzionale del sistema accademico nazionale e non solo nazionale. Un momento che riguarda tutti i sociologi accademici italiani, essendo l'AIS ad oggi l'unica associazione nazionale di rappresentanza della professione/disciplina, le cui scelte - e non scelte - incidono sulla vita di tutti, soci e non soci.


Anche per questo abbiamo ritenuto utile e doveroso avviare  un confronto franco e aperto su questo processo, spingendo affinché le elezioni dell'AIS riflettano il più possibile un sostanziale rinnovamento di metodo nonché una chiara adesione ad alcuni principi di fondo circa il governo e la rappresentanza della nostra disciplina che su questo blog, e ancor prima sul Forum Treccani, sono stati ampiamente dibattuti.

La lettera aperta che pubblichiamo, seguita dalle firme di chi sinora ha aderito (ma l'appello per la sottoscrizione è ancora valido, anzi invitiamo chi condivide il contenuto della lettera a scriverci in modo che il suo nome possa essere aggiunto alla lista dei firmatari) è il primo passo di un'operazione più ambiziosa che vorremmo tentare, e cioè la sollecitazione di candidature ad ogni livello che siano indipendenti dalle tre "componenti", e che anzi rispettino il principio della piena rappresentanza professionale a prescindere dall'adesione a qualsivoglia fazione o partito (para)accademico.


Il termine per la presentazione di candidature è stato fissato dall'AIS al 5 settembre. Ci auguriamo che l'appello non cada nel vuoto. In ogni caso, è aperto il dibattito.

Un caro saluto e un augurio di buone vacanze

la redazione di xls




Per le prossime elezioni AIS: lettera aperta ai soci dell’Associazione Italiana di Sociologia, e ai colleghi tutti


Care Colleghe e cari Colleghi,

il prossimo ottobre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo della Presidenza e del Direttivo dell’Associazione Italiana di Sociologia, secondo le modalità di cui al link http://www.ais-sociologia.it/alert/informativa-elezioni-ais-3112 .

A tal proposito, i sottoscrittori di questa lettera aperta intendono porre alla vs. attenzione – e a quella di tutta la comunità sociologica italiana – alcune considerazioni.

Dalla sua costituzione a oggi, i Presidenti dell’AIS sono stati: Achille Ardigò, Francesco Alberoni, Luciano Gallino, Mario Aldo Toscano, Pierpaolo Donati, Laura Balbo, Giandomenico Amendola, Roberto Cipriani, Antonio de Lillo, Alessandro Bruschi. Come è ben noto, la regola che ha guidato le candidature e la successiva elezione dei Presidenti (e in funzione di questi, dei Vice-Presidenti) è stata quella della rotazione/spartizione tra le tre c.d. “componenti” che proprio dalla nascita dell’AIS dominano la comunità sociologica italiana interferendo pesantemente con il suo funzionamento come “comunità scientifica”.

Noi siamo convinti che non ci potrà essere vero rinnovamento nell’AIS – e rilancio della comunità sociologica nazionale, tanto più urgente oggi in presenza delle nuove forme di regolazione e regolamentazione della vita accademica – se non verrà meno la legge non scritta della rotazione/spartizione imposta dalle componenti, legge che non ha alcun diritto di cittadinanza in una “sana” comunità scientifica e che anzi si presenta come contraria ai principi di trasparenza e riconoscimento del valore intellettuale che sono alla base della scienza e in genere della ricerca.  Ciò non vale solo per il rinnovo delle cariche sociali dell’AIS, ma anche e soprattutto per tutti gli altri aspetti che qualificano lo stato di una comunità professionale e che vedono pesantemente all’opera la logica “di parte” tipica delle componenti – dalla costituzione dei consigli direttivi delle riviste alla valutazione dei progetti di ricerca di interesse nazionale sino alle procedure di selezione e reclutamento accademico.

Non fosse altro che per il valore simbolico che riveste, l’elezione della Presidenza dell’AIS costituisce un evento cruciale per mettere alla prova questa volontà di rinnovamento, volontà di cui abbiamo avvertito negli ultimi mesi segnali confortanti all’interno dell’AIS stessa ma non ancora sufficienti. Infatti, la meritoria scelta di rendere pubbliche le candidature chiedendo la pubblicazione del cv e del programma ai candidati non può che apparire ingenua di fronte da un lato alla pervicacia dell’influenza delle componenti sulla vita della professione sociologica italiana e dall’altro alle tante voci già circolanti che indicano la persistenza, a dispetto dello Statuto incluse le modifiche recentemente apportate, della consueta logica spartitoria che governa le candidature per la Presidenza (che toccherebbe quest’anno alla c.d.  “Sociologia per la Persona”) e per la Vicepresidenza (che spetterebbe quest’anno al MiTo).

Alla luce di queste considerazioni, e indipendentemente da ogni valutazione in merito alle presenti candidature in pectore, vogliamo esprimere con questa lettera aperta una ferma presa di posizione in favore dell’abbandono del criterio (ufficioso ma di fatto imperante) di rotazione tra componenti per la candidatura alle cariche massime e di rappresentanza paritaria (3 x 3) per la candidatura e successiva elezione dei membri del Direttivo, sollecitando al contempo l’avanzamento di una pluralità di candidature “indipendenti” – ad ogni grado e livello – di riconosciuto profilo scientifico nazionale e possibilmente internazionale, tali da garantire sia effettiva possibilità di scelta da parte dell’elettorato sia una adeguata rappresentanza della professione rispetto all’esterno, in termini di prestigio intellettuale e competenza scientifica.

Ciò identifica, a nostro avviso, la condizione minima iniziale per l’avvio di un programma di effettivo cambiamento dell’organizzazione sociale della disciplina e professione sociologica italiana, programma che possa finalmente accogliere le istanze espresse dal dibattito pubblico svoltosi negli ultimi anni dentro la professione – in particolare sul Forum Treccani, sul forum (open access) dell’AIS, sul blog “Per la sociologia”.


Firmatari

Filippo Barbera (Università di Torino)
Marco Santoro (Università di Bologna)
Francesco Ramella (Università di Torino)
Vando Borghi (Università di Bologna)
Matteo Bortolini (Università di Padova)
Manuela Naldini (Università di Torino)
Paolo Magaudda (Università di Padova)
Paolo Volontè (Università di Milano-Politecnico)
Mauro Magatti (Università Cattolica-Milano)
Nicola Negri (Università di Torino)
Yuri Kazepov (Università di Urbino)
Luigi Pellizzoni (Università di Trieste)
Mirella Giannini (Università di Napoli-Federico II)
Enrica Morlicchio (Università di Napoli-Federico II)
Emanuela Mora (Università Cattolica-Milano)
Maurizio Catino (Università di Milano Bicocca)
Iain Chambers (Università di Napoli-L’Orientale)
Angela Perulli (Università di Firenze)
Federico Chicchi (Università di Bologna)
Marco Pitzalis (Università di Cagliari)
Emmanuele Pavolini (Università di Macerata)
Domenico Carbone (Università della Val d’Aosta)
Antonietta De Feo (Università di Cagliari)
Giovanni Scotto (Università di Firenze)
Francesca Forno (Università di Bergamo)
Clementina Casula (Università di Cagliari)
Guido Cavalca (Università di Salerno)
Rocco Sciarrone (Università di Torino)
Tommaso Vitale (Sciences-Po, Paris)
Giorgio Manfré (Università di Urbino)
Armando Salvatore (Università di Napoli-L’Orientale)
Annalisa Murgia (Università di Trento)
Emanuela Abbatecola (Università di Genova)
Tiziana Terranova (Università di Napoli-L’Orientale)
Pietro Saitta (Università di Messina)
Anna Carola Freschi (Università di Bergamo)
Vittorio Mete (Università di Catanzaro)
Flaminio Squazzoni (Università di Brescia)
Laura Sartori (Università di Bologna)
Luca Queirolo Palmas (Università di Genova)
Ivano Bison (Università di Trento)
Assunta Viteritti (Università di Roma-La Sapienza)
Francesca Bianchi (Università di Siena)
Franco Chiarello (Università di Bari)
Federico Butera (Università di Milano-Bicocca)
Marino Regini (Università di Milano)
Alessandro Mongili (Università di Padova)
Barbara Grüning (Università di Bologna)
Loredana Sciolla (Università di Torino)
Gianluca Argentin (Università di Milano-Bicocca)
Davide Sparti (Università di Siena)
Ester Cois (Università di Cagliari)
Adriana Luciano (Università di Torino)
Ida Regalia (Università di Milano)
Andrea Pogliano (Università del Piemonte Orientale)
Sergio Manghi (Università di Parma)
Roberto Serpieri (Università di Napoli-Federico II)
Joselle Dagnes (Università di Torino)
Giuliana Mandich (Università di Cagliari)
Carlo Barone (Università di Trento)
Vittorio Martone (Università di Napoli-Federico II)
Costanzo Ranci (Politecnico di Milano)