venerdì 8 novembre 2013

Così il direttivo della sezione ELO replica alla lettera del direttivo Ais sui "processi di valutazione in corso"

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo.



Cara Presidente, gentili membri del Direttivo


La volontà del nuovo Direttivo nazionale AIS di concentrare il suo primo intervento sulla valutazione ci sembra condivisibile, anche visti i numerosi processi in corso di valutazione della ricerca per quanto riguarda le strutture (VQR), le carriere individuali (ASN), la didattica (AVA). Riflettere su tali processi può aiutare a individuare i punti di forza e di debolezza dei vari meccanismi di valutazione per rafforzare i primi e ridurre i secondi. Si tratta di temi su cui non mancherà certo il contributo della nostra sezione, come mostra anche il fatto che nell'ultimo convegno AIS-ELO organizzato a Bologna abbiamo avuto una sezione dove si è parlato di Università, delle riforme recenti e anche della VQR.In questa ottica, però, crediamo che siano utili e condivisibili interventi su quei processi che hanno già dato i primi risultati e su cui si può fare una riflessione accurata evidenziando eventuali criticità e individuando eventuali interventi a carattere migliorativo. Su questo, ad esempio, avremmo ritenuto opportuno un contributo alla riflessione da parte di AIS Nazionale sull'esito della VQR  i cui risultati sono pubblici dall'estate. Oppure anche una riflessione sull'esito del processo di selezione dei PRIN - appena pubblicati - che ha penalizzato tutte le nostre discipline.Ci lascia invece molti dubbi un intervento come quello del Direttivo AIS per due ragioni. Primo perché interviene sui "processi di valutazione in corso", ovvero su una procedura concorsuale che è ora nella sua fase finale e che ancora non ha prodotto risultati; crediamo infatti che una lettera di questo tipo nella fase conclusiva delle abilitazioni possa essere percepita sia internamente, da parte dei soci, sia dall'esterno, come un intervento inopportuno. Secondo perché il giudizio che viene espresso sui processi in corso, valutati in modo molto differenziato all'interno della nostra comunità,  è fortemente critico ed  esclusivamente negativo e trascura gli elementi positivi di tali processi, elementi che pure non mancano.Proponiamo pertanto che appena chiuse le selezioni, si apra un forum che dia la possibilità di esprimersi ai soci che lo desiderano e che su questa base il direttivo nazionale e i direttivi delle sezioni possano elaborare una valutazione e delle proposte alternative, da far valere presso il MIUR e il CUN.

giovedì 7 novembre 2013

Dopo Firenze...

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo. Si informa che il riferimento dei firmatari di questa lettera, tutti soci Ais, indirizzata al neoeletto direttivo dell'associazione stessa è ad una precedente "lettera dei direttivo Ais sui processi di valutazione in corso", firmata dalla neo Presidentessa, e pubblicata sul sito dell'Ais lo scorso 31 ottobre, all'indirizzo: http://www.ais-sociologia.it/forum/lettera-del-direttivo-ais-sui-processi-di-valutazione-in-corso-3311. 
Ci riserviamo di tornare, come Per la sociologia-XLS, più distesamente sulla questione che chiaramente riguarda non solo e non tanto i processi di valutazione tuttora in corso quanto le forme e i modi della rappresentanza professionale della nostra disciplina, in occasione di un prossimo post in cui si avanzeranno alcuni elementi di analisi e di riflessione sugli esiti del convegno fiorentino e in particolare sulle elezioni per il rinnovo delle cariche, esiti peraltro ormai ampiamente noti (e prevedibili).




Gentile direttivo,
siamo soci dell’Ais e con piacere registriamo l’intenzione da parte vostra di avviare una riflessione collettiva sui temi della valutazione della ricerca e delle carriere scientifiche. Temi di estrema attualità in questo momento, come tutti sappiamo.
Nella formulazione della vostra lettera, tuttavia, troviamo alcuni aspetti che ci hanno lasciati perplessi perché, non essendo del tutto chiari, danno adito anche a interpretazioni in cui non ci potremmo riconoscere. In particolare, su due temi vi chiediamo di fare chiarezza e sbarazzare il campo da possibili forme di strumentalizzazione.
La lettera sembra mostrare una preoccupante mancanza di sensibilità istituzionale, laddove vi pronunciate su procedure di valutazione che sono ancora in corso. Parlate di “prendere posizione” per “favorire la trasparenza dei processi di valutazione ora in corso” e per “contribuire a correggere” le loro “storture”. Vi chiediamo di chiarire queste affermazioni. A quale mancanza di trasparenza state pensando (dato che i CV dei candidati, i criteri utilizzati per la valutazione e i risultati della stessa saranno resi pubblici)? Di quali storture siete a conoscenza? Come pensate di correggere il processo senza interferire illegittimamente con l’autonomia delle commissioni?
In secondo luogo, con riferimento alla valutazione della ricerca, vi chiediamo di esplicitare che cosa intendete per “scarsa trasparenza dei parametri”, “discutibilità dei criteri”, “griglie di valutazione e parametri di valutazione grossolanamente inadatti”, poiché si tratta di espressioni vaghe e quindi troppo facilmente fraintendibili. Temiamo infatti che questa vaghezza possa alimentare una resistenza culturale ai principi della valutazione, della comparazione e del merito scientifico applicati allo sviluppo delle carriere universitarie e al finanziamento degli atenei, principi di cui gli attuali processi di valutazione - pur con tutti i loro difetti - sono finalmente espressione.
Restiamo in attesa di una vostra risposta, convinti che ogni chiarificazione non possa che aiutare a migliorare “la qualità e la ricchezza del nostro lavoro”.
Cordiali saluti,

Maurizio Ambrosini, Gabriele Ballarino, Filippo Barbera, Giovanni Boccia Artieri, Luigi Burroni, Maurizio Catino, Antonio Chiesi, Guido Gili, Mauro Magatti, Enzo Mingione, Emanuela Mora, Nicola Negri, Emmanuele Pavolini, Francesco Ramella, Costanzo Ranci, Ida Regalia, Marino Regini, Emilio Reyneri, Paolo Volonté.