Care Colleghe e cari Colleghi,
il prossimo ottobre si svolgeranno le elezioni per
il rinnovo della Presidenza e del Direttivo dell’Associazione Italiana di
Sociologia, secondo le modalità di cui al link http://www.ais-sociologia.it/alert/informativa-elezioni-ais-3112 .
A tal proposito, i sottoscrittori
di questa lettera aperta intendono porre alla vs. attenzione – e a quella di
tutta la comunità sociologica italiana – alcune considerazioni.
Dalla sua costituzione a oggi, i
Presidenti dell’AIS sono stati: Achille Ardigò, Francesco Alberoni, Luciano
Gallino, Mario Aldo Toscano, Pierpaolo Donati, Laura Balbo, Giandomenico
Amendola, Roberto Cipriani, Antonio de Lillo, Alessandro Bruschi. Come è ben
noto, la regola che ha guidato le candidature e la successiva elezione dei
Presidenti (e in funzione di questi, dei Vice-Presidenti) è stata quella della
rotazione/spartizione tra le tre c.d. “componenti” che proprio dalla nascita
dell’AIS dominano la comunità sociologica italiana interferendo pesantemente
con il suo funzionamento come “comunità scientifica”.
Noi siamo convinti che non ci
potrà essere vero rinnovamento nell’AIS – e rilancio della comunità sociologica
nazionale, tanto più urgente oggi in presenza delle nuove forme di regolazione
e regolamentazione della vita accademica – se
non verrà meno la legge non scritta della rotazione/spartizione imposta dalle
componenti, legge che non ha alcun diritto di cittadinanza in una “sana” comunità
scientifica e che anzi si presenta come contraria ai principi di
trasparenza e riconoscimento del valore intellettuale che sono alla base della
scienza e in genere della ricerca. Ciò non vale solo per il rinnovo delle cariche sociali
dell’AIS, ma anche e soprattutto per tutti gli altri aspetti che qualificano lo
stato di una comunità professionale e che vedono pesantemente all’opera la
logica “di parte” tipica delle componenti – dalla costituzione dei consigli
direttivi delle riviste alla valutazione dei progetti di ricerca di interesse
nazionale sino alle procedure di selezione e reclutamento accademico.
Non fosse altro che per il valore
simbolico che riveste, l’elezione della Presidenza dell’AIS costituisce un
evento cruciale per mettere alla prova questa volontà di rinnovamento, volontà
di cui abbiamo avvertito negli ultimi mesi segnali confortanti all’interno
dell’AIS stessa ma non ancora sufficienti. Infatti, la meritoria scelta di rendere
pubbliche le candidature chiedendo la pubblicazione del cv e del programma ai
candidati non può che apparire ingenua di fronte da un lato alla pervicacia
dell’influenza delle componenti sulla vita della professione sociologica
italiana e dall’altro alle tante voci già circolanti che indicano la
persistenza, a dispetto dello Statuto incluse le modifiche recentemente
apportate, della consueta logica spartitoria che governa le candidature per la
Presidenza (che toccherebbe quest’anno alla c.d. “Sociologia per la Persona”) e per la Vicepresidenza (che
spetterebbe quest’anno al MiTo).
Alla luce di queste considerazioni, e indipendentemente
da ogni valutazione in merito alle presenti candidature in pectore, vogliamo esprimere
con questa lettera aperta una ferma
presa di posizione in favore dell’abbandono del criterio (ufficioso ma di fatto
imperante) di rotazione tra componenti per la candidatura alle cariche
massime e di rappresentanza paritaria (3 x 3) per la candidatura e successiva
elezione dei membri del Direttivo, sollecitando
al contempo l’avanzamento di una pluralità di candidature “indipendenti” – ad
ogni grado e livello – di riconosciuto profilo scientifico nazionale e
possibilmente internazionale, tali da garantire sia effettiva possibilità di scelta da parte dell’elettorato sia una
adeguata rappresentanza della professione rispetto all’esterno, in termini
di prestigio intellettuale e competenza scientifica.
Ciò identifica, a nostro avviso, la condizione
minima iniziale per l’avvio di un programma di effettivo cambiamento
dell’organizzazione sociale della disciplina e professione sociologica
italiana, programma che possa finalmente accogliere le istanze espresse dal
dibattito pubblico svoltosi negli ultimi anni dentro la professione – in
particolare sul Forum Treccani, sul forum (open access) dell’AIS, sul blog “Per
la sociologia”.
Firmatari
Filippo Barbera (Università di Torino)
Marco Santoro (Università
di Bologna)
Francesco Ramella (Università di Torino)
Vando Borghi (Università di Bologna)
Matteo Bortolini (Università di
Padova)
Manuela Naldini (Università di
Torino)
Paolo Magaudda (Università di
Padova)
Paolo Volontè (Università di Milano-Politecnico)
Paolo Volontè (Università di Milano-Politecnico)
Mauro Magatti (Università
Cattolica-Milano)
Nicola Negri (Università di Torino)
Yuri Kazepov
(Università di Urbino)
Luigi Pellizzoni (Università di Trieste)
Mirella Giannini (Università di Napoli-Federico
II)
Enrica Morlicchio (Università di Napoli-Federico
II)
Emanuela Mora (Università Cattolica-Milano)
Maurizio Catino (Università di Milano Bicocca)
Iain Chambers (Università di Napoli-L’Orientale)
Angela
Perulli (Università di Firenze)
Federico Chicchi (Università di Bologna)
Marco Pitzalis (Università di Cagliari)
Emmanuele Pavolini (Università di Macerata)
Domenico Carbone (Università della Val d’Aosta)
Antonietta De Feo (Università di Cagliari)
Giovanni Scotto (Università di Firenze)
Francesca Forno (Università di Bergamo)
Clementina
Casula (Università di Cagliari)
Guido Cavalca
(Università di Salerno)
Rocco Sciarrone (Università di Torino)
Tommaso Vitale (Sciences-Po, Paris)
Giorgio Manfré (Università di Urbino)
Armando Salvatore (Università di Napoli-L’Orientale)
Annalisa Murgia (Università di Trento)
Emanuela Abbatecola (Università di Genova)
Tiziana Terranova (Università di Napoli-L’Orientale)
Pietro Saitta (Università di Messina)
Anna Carola Freschi (Università di Bergamo)
Vittorio Mete (Università di Catanzaro)
Flaminio Squazzoni (Università di Brescia)
Laura Sartori (Università di Bologna)
Luca Queirolo Palmas (Università di Genova)
Ivano Bison (Università di Trento)
Assunta Viteritti (Università di Roma-La Sapienza)
Francesca Bianchi (Università di Siena)
Luca Queirolo Palmas (Università di Genova)
Ivano Bison (Università di Trento)
Assunta Viteritti (Università di Roma-La Sapienza)
Francesca Bianchi (Università di Siena)
Franco Chiarello (Università di Bari)
Federico Butera (Università di Milano-Bicocca)
Marino Regini (Università di Milano)
Alessandro Mongili (Università di Padova)
Barbara Grüning (Università di Bologna)
Loredana Sciolla (Università di Torino)
Gianluca Argentin (Università di Milano-Bicocca)
Davide Sparti (Università di Siena)
Ester Cois (Università di Cagliari)
Adriana Luciano (Università di Torino)
Ida Regalia (Università di Milano)
Andrea Pogliano (Università del Piemonte Orientale)
Sergio Manghi (Università di Parma)
Roberto Serpieri (Università di Napoli-Federico II)
Joselle Dagnes (Università di Torino)
Giuliana Mandich (Università di Cagliari)
Carlo Barone (Università di Trento)
Vittorio Martone (Università di Napoli-Federico II)
Costanzo Ranci (Politecnico di Milano)
Federico Butera (Università di Milano-Bicocca)
Marino Regini (Università di Milano)
Alessandro Mongili (Università di Padova)
Barbara Grüning (Università di Bologna)
Loredana Sciolla (Università di Torino)
Gianluca Argentin (Università di Milano-Bicocca)
Davide Sparti (Università di Siena)
Ester Cois (Università di Cagliari)
Adriana Luciano (Università di Torino)
Ida Regalia (Università di Milano)
Andrea Pogliano (Università del Piemonte Orientale)
Sergio Manghi (Università di Parma)
Roberto Serpieri (Università di Napoli-Federico II)
Joselle Dagnes (Università di Torino)
Giuliana Mandich (Università di Cagliari)
Carlo Barone (Università di Trento)
Vittorio Martone (Università di Napoli-Federico II)
Costanzo Ranci (Politecnico di Milano)
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