lunedì 10 settembre 2012

Qualche considerazione sugli articoli scritti dai sociologi

Riceviamo da Luisa Ribolzi, e volentieri pubblichiamo.


Come ormai consuetudine, contemporaneamente alla pubblicazione delle classificazione delle riviste scientifiche, fornisco alcuni dati riassuntivi sulla produzione dei sociologi italiani, che spero siano di qualche interesse per i colleghi.

Alla data del bando, figuravano presenti nei siti docenti del CINECA, per l’area 14, 4245 riviste (da A&D-Autonomia e Dirigenza, con 1 articolo di area SPS07, a Zur Debate, con  due articoli di area SPS01…) per complessivi 14.431 articoli, di cui 8767  afferenti ai settori sociologici (60,7%) e contenuti in 2629 testate, e 5664 afferenti ai settori di scienze politiche, contenuti in 1616 testate. Sono presenti riviste in cui scrivono colleghi di un’unica area, di più aree  dello stesso settore e anche di più aree  di settori diversi, cioè sia sociologi che scienziati politici. Limiterò i miei brevi cenni informativi ai soli sociologi, e alla descrizione quantitativa, senza entrare nel merito della discussione sulla classificazione.

La distribuzione degli articoli inerenti l’area sociologica è la seguente:


n.riviste   
n.articoli
        % sul              
        totale




SPS07
840
3200
36,5
SPS08
771
2301
26,2
SPS09
406
1442
16,4
SPS10
203
477
5,4
SPS11
83
306
3,5
SPS12
326
1041
11,9

2629
8767
100,0










Non si tratta, ovviamente di una maggiore “produttività” dei colleghi dei diversi settori, ma di una loro diversa numerosità.

Il numero delle riviste sopra indicato comprende però  i doppi:  se su di una sola rivista scrivono sociologi di diversi settori, il CINECA le elenca separatamente. Le riviste di sociologia sono 1414: sarebbe però più esatto parlare di “riviste su cui scrivono i sociologi”, perché all’interno troviamo molte riviste di altre aree, dalla letteratura alla storia all’economia alle – molte – di medicina. Di qui anche qualche apparente incongruenza nella classificazione: in linea di massima, si è accettata per i sociologi la classificazione fatta dai settori competenti. Quanto alla distribuzione, 939 articoli (il 10,7%) sono contenuti  in sole cinquanta testate, che ne contengono dieci o più, fino al massimo di 94 per sociologia e ricerca sociale e 55 per Sociologica. Al terzo posto, però, con 41 articoli troviamo La Stampa, quotidiano sicuramente prestigioso, ma che non ha certo una caratterizzazione come rivista scientifica. Tra i quotidiani compaiono, ma con  presenze assai più modeste, ad esempio anche Repubblica e il Manifesto (2), Corriere della Sera, Messaggero e Sole 24 ore (1).

Proseguendo con la distribuzione, abbiamo 193 testate con numero di articoli compreso fra tre e nove (in tutto 867), 232 testate con due articoli ciascuna e ben 937 testate su cui compare un solo articolo. Sul rapporto fra riviste italiane e straniere non ho avuto tempo di fare nessuna considerazione: tra le prime cinquanta sono dieci. Analogamente sarebbe interessante valutare la capacità dei sociologi di esportare le proprie competenze in altri campi del sapere accademico, scrivendo su riviste “non pertinenti”. 

Una breve considerazione su quanto è successo nel mese circa in cui era possibile popolare o modificare il proprio sito docente, che ho fatto su dati provvisori  ed ha quindi solo valore orientativo.  Il 15 luglio nell’area 14 erano state inserite 131 riviste che non vi figuravano al momento del bando (nel “listone” cui ho fatto riferimento finora): di esse sedici erano prive di ISSN, e questo benché si fosse indicato chiaramente che nel sito andavano inserite solo riviste scientifiche. Sono invece state tolte  33 riviste, alcune perché non scientifiche, altre poche, invece, di prestigio, come il British Journal of Sociology o Sociologie du Travail, probabilmente contenute nei siti di colleghi  che sono andati in pensione o sono mancati. E’ probabile che all’elenco si aggiungano riviste in cui hanno pubblicato i candidati nel periodo intercorrente fra il bando e la scadenza per la presentazione delle domande.

                                                                                                     Luisa Ribolzi
                                                                                                Vice Presidente Anvur

p.s. Brigida Blasi, il cui aiuto è stato prezioso, non firma questo testo perché è al momento impegnata a  dare alla luce la sua bimba, che sarà certamente di classe A! A lei gli auguri di tutta l’ANVUR

2 commenti:

  1. Cara Ribolzi,

    grazie per questo post. I dati che presenti sono interessanti e meritevoli di approfondimento. E' disponibile il data-set per ulteriori analisi?
    grazie, a presto

    Marco Santoro

    RispondiElimina
  2. Caro Marco,
    i data set del giugno sono stati largamente diffusi per ricavarne i pareri per la classificazione delle riviste: come ANVUR, li abbiamo mandati alle società scientifiche, agli esperti stranierei eccetera, ma preferiamo non rispondere direttamente alla tua richiesta per evitare che, legittimamente, ce ne arrivino a decine. Mi immagino però che non vi sarà difficile procurarvene una copia.
    Resto in incuriosita attesa delle vostre analisi!

    Luisa R.

    RispondiElimina

Il tuo commento verrà visualizzato dopo qualche ora dall'invio. Affinché il tuo post sia pubblicato è necessario inserire in calce il tuo nome e cognome per esteso e la tua afferenza accademica: es: Mario Rossi (Università di Roma). Se dopo 24 ore non vedi il tuo post, o se hai dubbi, scrivi direttamente una mail a perlasociologia@gmail.com