sabato 26 maggio 2012

L’etica professionale e lo spirito della valutazione. Lettera al Presidente del GEV14


Caro prof. Colozzi, 


ti ringrazio per l’invito a contribuire, in qualità di revisore, ai lavori del GEV 14. Dopo averci riflettuto per alcuni giorni, sono però giunto alla conclusione che una mia eventuale partecipazione urterebbe contro la mia coscienza professionale. Già altri hanno scritto e argomentato circa una presunta scarsa legittimità scientifica e persino “procedurale” del GEV 14 – area sociologica, motivando in questo modo la loro scelta di non accettare l’invito a collaborare. Le mie preoccupazioni sono però diverse da quelle di chi mi ha preceduto. 


Non ho problemi particolari rispetto alla qualità della produzione intellettuale dei membri del GEV14 (che mi sembra comunque superiore alla media nazionale, sottacendo almeno in questa occasione il valore di quella media), né rispetto alle procedure che il GEV ha seguito sinora, in particolare nella valutazione delle riviste. Nonostante sia anche direttore responsabile e membro fondatore di una rivista dal GEV14 declassata rispetto alla proposta AIS (la rivista è “Studi Culturali”, passata dalla fascia A alla fascia B), ho accolto insieme a molti altri colleghi il rating ANVUR delle riviste di sociologia come un passo avanti rispetto a quello proposto dall’'AIS, il cui difetto strutturale appare evidente non appena si contino le riviste collocate in A rispetto al numero totale delle riviste valutate (riconosco per correttezza che il rating deciso dal GEV ha comunque confermato in A l’'altra rivista di cui sono direttore responsabile e membro fondatore, “Sociologica”). 


Come al solito, l’'AIS ha infatti scelto alla fine di non decidere, venendo meno ad uno dei compiti fondamentali di un’'associazione scientifica (come pure si definisce) e di rappresentanza di categoria (come sicuramente è), e cioè quello di salvaguardare e anzi promuovere la reputazione intellettuale e scientifica della disciplina/professione nel suo complesso, prima ancora di quella, peraltro assai contestata dentro e fuori la disciplina, –di alcuni membri della sua classe dirigente e delle loro cerchie di amicizie più o meno organizzate.
E’ proprio questa peraltro la ragione della mia decisione di non partecipare ai lavori del GEV 14: la sua subordinazione, alla radice, a questa logica della appartenenza, resa ancora più criticabile dalla evidente stortura con cui essa è stata messa all'’opera in sede ANVUR al momento di decidere sulla composizione del GEV14.  

Com’è noto, e come ho ritenuto fosse mio dovere pubblicamente evidenziare sul blog “"Per la sociologia"”, il GEV 14-SubGev area sociologica non solo rispetta la regola aurea della sociologia italiana per cui almeno un rappresentante di ogni sua “componente” deve essere presente ovunque si decida in via istituzionale di sociologia, ma è poi fortemente sbilanciato nella sua composizione a favore di una specifica componente, guarda caso la stessa cui afferisce storicamente sia la vice-presidente ANVUR sia il Presidente del GEV14, cioè tu stesso. La componente è quella c.d. cattolica, più recentemente battezzata “Sociologia per la Persona”, con tanto di associazione formalizzata (SPe), statuto, programma politico-culturale e naturalmente organigramma. Mi sarei aspettato che ricoprendo già tu il ruolo di Presidente del GEV14 avresti limitato la presenza di “compagni di componente”. Viceversa, sono ben 3 (su 6) i membri sociologi del GEV14 riconducibili alla tua componente, uno dei quali ex-presidente AIS (in quota cattolica). Degli altri due membri di area cattolica, almeno uno è poi esponente anche di un'’altra organizzazione cattolica, molto più nota e potente di SPe, e cioè Comunione e Liberazione. Non sono particolarmente competente in materia, e non posso quindi dirlo con certezza, ma le voci che circolano da tempo, anche e anzi soprattutto dall'’area cattolica, è che questa afferenza ciellina è condivisa da te e dalla vice-presidente ANVUR. Quindi, se le informazioni sono corrette, su 8 sociologi che hanno a che fare con l'’ANVUR in totale (6 membri  GEV + 1 Presidente GEV + 1 vice-presidente ANVUR), ben 3 -– pari al 37% - sono esponenti della stessa organizzazione culturale-religiosa para-politica, la cui reputazione è stata tra l'’altro recentemente messa in forte discussione dalla cronaca politico-giudiziaria, così come riportata dalla stampa nazionale.

Degli altri membri, non cattolici, del GEV14, sappiamo questo: uno è straniero e come tale apparentemente estraneo al sistema delle componenti, anche se siede nel comitato scientifico di una rivista di area cattolica ("Sociologia e politiche sociali"); gli altri due sono rispettivamente rappresentanti della componente MiTo e Ais3.  Il rappresentante MiTo ha peraltro esattamente le stesse competenze disciplinari del membro straniero – e viene da chiedersi se non si poteva evitare questa ridondanza, considerato che molte sono le aree tematiche non coperte dai membri del GEV14. La rappresentante Ais3 – l'’unica esperta nel GEV di processi culturali e comunicativi, area tematica peraltro centrale nell’'attuale panorama della sociologia mondiale e anche italiana, – è molto vicina, per ragioni logistiche e intellettuali, a quello che possiamo considerare il perno della galassia “terza componente”, una galassia nota per il suo spirito di corpo, la sua combattività (anche in sede concorsuale), e la pressoché totale fedeltà al capo nei momenti che contano.

Purtroppo, nessuno dei membri del GEV14 – con l’'eccezione, che ammetto per beneficio del dubbio,  del membro straniero – è estraneo al sistema delle componenti, né ha mai speso parole contro quel sistema, né ha mai agito in modo tale da poter far pensare che non avesse accolto quel sistema con le sue regole perverse a norma fondamentale del proprio agire professionale (specialmente in sede concorsuale, ma non solo). 

Mi chiedo sinceramente, in questa situazione di squilibrio e unfairness, in questo sistema dominato dalla logica delle fedeltà a macchine da guerra politico-accademiche, come si possa pensare ad una equa valutazione, senza conflitti di interesse, quando appunto tutto ciò che si fa nella nostra disciplina sembra presupporre l'’esistenza di conflitti di interesse (interesse di parte, di frazione, di componente, appunto). 

Ammetto che sono piacevolmente sorpreso dell'’invito a partecipare ai lavori del GEV14, essendo tra coloro che da qualche tempo stanno parlando e scrivendo pubblicamente contro le componenti e il loro strapotere gestionale nella disciplina. L'’invito che mi hai rivolto sembrerebbe in effetti contraddire la diagnosi di radicale squilibro del GEV di cui ho detto, e suonare a testimonianza di una ricerca di pluralismo e persino di una qualche disponibilità alla critica interna. Ma ho qualche dubbio che sia questa la ragione dell'invito. Molto probabilmente, il mio nome è nella lista dei potenziali revisori predisposta dal GEV 14 (individuati come si dice nella lettera ufficiale “sulla base di criteri legati al merito scientifico e all'’esperienza di valutazione”) o per una mia presunta afferenza all'area MiTo che pure deve avere qualche suo "esponente" anche tra i revisori, o, più probabilmente, per aver partecipato come referee alla precedente tornata di valutazione, quella del CIVR, che per una serie di ragioni era rimasta tutto sommato immune, per quanto riguarda la sociologia, al virus delle componenti (credo fondamentalmente per sottovalutazione, da parte delle componenti stesse e del “loro” organo di rappresentanza, l’'AIS, dell'’impatto che la valutazione della ricerca avrebbe potuto avere sul funzionamento del sistema accademico; ma lascio a te il giudizio, avendo tu stesso partecipato a quell’esercizio di valutazione come uno dei componenti del Panel per il Comitato 14).

La mia decisione di non accettare l'’invito in questa (anche più importante e influente) tornata non è presa a cuor leggero e anzi ti confesso che è esito di una travagliata riflessione intorno a quello che chiamerei un dilemma etico. A differenza di altri che pure hanno rinunciato, non sono in pensione o prossimo alla pensione, e ho quindi un genuino interesse per il futuro della mia disciplina – della disciplina tutta e non di sue specifiche componenti. Partecipare alla valutazione potrebbe essere uno dei pochi strumenti a mia disposizione per cercare responsabilmente di riequilibrare ciò che l’'ANVUR non si è preoccupato di costruire in modo equo, secondo quel criterio di fairness che dovrebbe costituire la preoccupazione principale di chi si assume l’onere (e gli onori, con i corrispondenti onorari), di organizzare la valutazione della ricerca in un paese normale. Nonostante questa prospettiva, prevale in me la preoccupazione di contribuire con la mia partecipazione unicamente alla legittimazione del GEV14 così come esso risulta pubblicamente composto, con ciò che questa composizione significa. E ho deciso quindi, dopo averci riflettuto, di non partecipare in alcun modo ai suoi lavori.

C’è solo una condizione a cui potrei forse tornare sulla mia decisione: ed è che il nome di tutti i revisori sia reso pubblico. Solo così potrò essere in grado di valutare a mia volta quanto il sistema complessivo messo all’opera dal GEV14 sia fair, o al contrario una semplice emanazione del perverso sistema delle componenti, con i suoi instabili e precari equilibri o meglio squilibri di forza, che da tre decenni sta maltrattando la sociologia italiana. Immagino sia una condizione impossibile da soddisfare, dati i regolamenti. Ma così è, per me.

Un cordialissimo saluto

Marco Santoro

PS: questa lettera verrà pubblicata sul blog "Per la sociologia"




Il giorno 21/mag/2012, alle ore 18.41, Blasi Brigida ha scritto:




Caro Prof. SANTORO,

l’Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha avviato la valutazione della ricerca degli atenei e dei centri di ricerca vigilati dal MIUR nel 2004-2010. La valutazione è stata affidata a 14 Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV), che dovranno gestire la classificazione dei prodotti di ricerca in classi di merito utilizzando sia la “peer review” esterna sia l’analisi bibliometrica. Informazioni sulla VQR sono disponibili sul sito dell’ANVUR, 
http://www.anvur.org/?q=schema-dm-vqr-definitivo.
Per garantire la qualità del processo di revisione, i componenti del GEV hanno proposto, per ciascuno dei settori scientifici dell’area, un insieme di revisori sulla base di criteri legati al merito scientifico e all’esperienza di valutazione. Il Tuo nome compare nella lista del GEV 14.
Ti chiedo quindi la disponibilità a valutare un insieme di prodotti della ricerca, scelti in base alla Tua competenza che ti verranno sottoposti in formato elettronico. Di ogni prodotto vedrai l’abstract e Ti verrà chiesto un assenso esplicito. In caso positivo, riceverai il prodotto in formato pdf. La valutazione avverrà seguendo le indicazioni contenute in un’apposita scheda. Il documento che illustra i criteri seguiti dal GEV 14 per la valutazione è stato pubblicato il 29 febbraio 2012, ed è disponibile sul sito dell’ANVUR.
L’invio dei prodotti inizierà nel mese di maggio 2012. Per la valutazione dell’insieme di prodotti che Ti verrà inviato avrai a disposizione due mesi di tempo. Per la valutazione è previsto un compenso simbolico di 30 Euro per prodotto valutato. Verrà garantito il Tuo anonimato durante il processo di valutazione.  Allo stesso tempo, Ti prego di mantenere il massimo riserbo sui prodotti della ricerca e sulla procedura di valutazione, e di non comunicare all’esterno il Tuo impegno nella VQR.
Nell’assegnare i prodotti da valutare ai revisori, i componenti dei GEV si atterranno a scrupolosi criteri per evitare conflitti di interessi, riportati anch’essi nel documento sui criteri di valutazione.
Il processo di valutazione VQR 2004-2010 è di grande importanza per la comunità scientifica italiana, e le sue caratteristiche di imparzialità, rigore, e tempestività dipendono in larga misura dalla qualità dei revisori. Per questo mi auguro vivamente che Tu decida di accettare questo invito a collaborare con il GEV 14 e con l’ANVUR nell’espletamento del loro compito. In questo caso, puoi inviare conferma all’indirizzo 
brigida.blasi@anvur.org.
Con viva cordialità,

Il Presidente GEV 14
Ivo Colozzi

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