domenica 25 dicembre 2011

Valutazione, ranking delle riviste, indici bibliometrici: alcune opportune precisazioni per un serio dibattito



Pubblichiamo un intervento al dibattito in corso sul Forum Ais (consultabile nella sua interezza alla pagina http://www.ais-sociologia.it/forum/classificazione-delle-riviste-italiane-di-sociologia/), dibattito innescato dalla proposta di ranking avanzata qualche settimana fa dalle direzioni di sei riviste di sociologia con sede in Italia (vedi anche questo Blog, post del 12 dicembre). Sollecitiamo tutti i colleghi ad intervenire - dove meglio credono - e a partecipare a quello che si sta rivelando senz'altro come un importante momento di confronto critico tra le varie anime che compongono la "comunità" dei sociologi italiani.

Interveniamo nuovamente nel dibattito che si è aperto sui criteri di classificazione delle riviste italiane. In primo luogo, per esprimere un sincero apprezzamento per la discussione che è nata intorno alla proposta avanzata dalle sei riviste. Noi pensiamo che questo dibattito offra un contributo serio al lavoro che l’Ais si trova ad affrontare. Abbiamo letto delle critiche interessanti alla nostra proposta, bene argomentate, che ci hanno fatto riflettere. Alcune delle idee emerse nel dibattito le condividiamo pienamente. Altre solo parzialmente. Altre ancora non le condividiamo affatto. Su alcune di queste idee vorremmo dire qualcosa, in aggiunta a quanto già scritto (e detto). Prima però di entrare nel merito dei singoli punti, anticipiamo qui le conclusioni di questo lungo post.

A nostro avviso ciò che dovrebbe emergere da questo dibattito è che le riviste italiane di sociologia sono interessate e disponibili – da subito - ad un serio esercizio di valutazione, che porti non solo ad un accreditamento ma anche ad un ranking basato su criteri trasparenti e verificabili. Al di là delle differenze, pur legittime, chi è interessato a questo risultato dovrebbe fare uno sforzo per mettere in luce i possibili punti di convergenza e di mediazione che stanno emergendo dalla discussione. Di seguito cerchiamo di dare un contributo in questa direzione (ci scusiamo in anticipo per la lunghezza del testo).

lunedì 19 dicembre 2011

Dopo Bologna: nasce il gruppo di lavoro "Progetto organizzativo"



Compito prioritario del gruppo di lavoro è studiare possibili scenari per la futura organizzazione del movimento "Per la sociologia", discutere la fisionomia e l’identità di un nuovo soggetto collettivo per i sociologi italiani, ed elaborare una proposta operativa in merito da presentare al prossimo incontro “Per la sociologia”, previsto per marzo a Padova. 


Sulla scia del recente dibattito sulla crisi della sociologia italiana, il nuovo soggetto si dovrà porre il fondamentale compito di rivitalizzare il dibattito scientifico nel nostro Paese, cercando di fare della sociologia una disciplina capace di analisi scientifica, teorica ed empirica, dei fenomeni sociali, su cui fondare solide interpretazioni critiche dei processi di cambiamento e dei meccanismi di riproduzione che interessano la nostra società.  

Il gruppo lavorerà in un orizzonte definito da alcuni fondamentali punti di riferimento, decisi durante l’incontro di Bologna, che illustriamo di seguito.

sabato 17 dicembre 2011

Concorsi e comunità scientifiche, quando funzionano


A pochi giorni dalla mobilitazione degli economisti, il Rettore dell'Università del Piemonte Orientale ha preso posizione sulla vicenda, non approvando gli atti del concorso e rimandando il tutto alla commissione stessa. Come abbiamo già sottolineato, questa vicenda è istruttiva anche per i sociologi, almeno per due ragioni: 1) il ricorso agli indici bibliometrici; 2) la capacità di pressione e di azione collettiva che, se lo vuole, una comunità scientifica è in grado di esercitare.

Riportiamo qui di seguito un articolo pubblicato su  La Stampa di oggi, 17/12/2011.

mercoledì 14 dicembre 2011

Concorso "scandalo" ad Alessandria - Mobilitazione tra gli economisti

La comunità degli economisti è in queste ore attraversata da una discussione, circa gli esiti di un concorso per Ricercatore tenutosi il 30 novembre presso l’Università del Piemonte Orientale, Sede di Alessandria, Facoltà di giurisprudenza, settore scientifico disciplinare SECS-P/01. La questione può interessare il Blog per almeno due ragioni: 1) innanzitutto, l’uso degli indici bibliometrici – cui la Commissione ha deciso di non ricorrere, cfr. Verbale – assegna il valore più basso alla vincitrice. Quindi, se fossero stati applicati gli indici bibliometrci, il giudizio finale sarebbe stato molto più difficile da sostenere. 2) l’esito del Concorso ha visto la pronta reazione di alcuni economisti che hanno scritto una lettera al Rettore dell’Università. Evidentemente la pratica della denuncia pubblica di casi scandalosi o ritenuti tali non è, da loro (e neanche più da noi?) un tabù.

lunedì 12 dicembre 2011

Le riviste di sociologia in Italia e la cultura della valutazione: una proposta operativa

Pubblichiamo, per conoscenza dei lettori di questo blog, il documento discusso, steso ed approvato dalle direzioni delle seguenti sei riviste di sociologia con sede in Italia, come contributo al dibattito in corso sui principi e criteri della valutazione scientifica: International Review of Sociology, Polis, Rassegna italiana di sociologia, Sociologica. Italian Journal of Sociology online, Stato e mercato, e Tecnoscienza: Italian Journal of Science & Technology Studies. Il documento è stato inviato ieri alla Presidenza dell'Associazione Italiana di Sociologia, e pubblicato successivamente nel Forum dell'Ais. 



Premessa
Compito dell’ANVUR è, come noto, quello di contribuire alla diffusione di una cultura della valutazione anche in Italia, con il triplice obiettivo di migliorare il funzionamento dei centri di ricerca e delle università italiane; diffondere soprattutto tra i giovani ricercatori il principio della promozione basata sul merito; incoraggiare le sedi accademiche e i centri di ricerca superiore ad “aprirsi” verso l’esterno, uscendo quindi da un meccanismo di promozione e produzione sostanzialmente localistico e particolaristico. La sociologia, disciplina tra le maggiori dell’Area 14, non può lasciarsi sfuggire l’importanza storica di questa occasione di rilancio e crescita scientifica, anche in vista di quella internazionalizzazione della ricerca cui da tempo la sociologia italiana ambisce, purtroppo con risultati ancora limitati. 

Per il successo del proprio progetto, l’ANVUR ha spesso invitato alla “collaborazione di tutti coloro che, operando nelle università nei centri di ricerca, e, più in generale, nella società, credono (non solo a parole) nell’importanza della formazione superiore e della ricerca”. E’ con questo intento che abbiamo ritenuto utile proporre all’attenzione dell’ANVUR stesso, dell’Associazione Italiana di Sociologia, e dei colleghi, il risultato di alcune nostre riflessioni e valutazioni, in particolare su una delle istituzioni centrali della ricerca: le riviste scientifiche. Si tratta di un contributo che non intende porsi in alternativa, ma in funzione sinergica rispetto agli orientamenti già espressi dall’ANVUR proprio in questo settore.

domenica 11 dicembre 2011

Le ragioni di una perplessità


Car* collegh*,

Vi scriviamo per rendere visibili le ragioni di una perplessità di fondo rispetto al blog e all’incontro a Bologna che ci ha spinto a non prendere parola nei dibattiti finora portati avanti. Ci viene ricordato che “Il posto più caldo dell'inferno è riservato per quelli che nei momenti di crisi morale preservarono la propria neutralità”. Il nostro laicismo dovrebbe proteggerci a sufficienza da questa visione, ma vogliamo per lo meno dotarci di una neutralità critica.
Prendendo spunto e allargando la prospettiva indicata dalla parte finale di una lettera pubblicata sul blog da una collega (“Tutti insieme abbiamo dimenticato che la nostra università negli ultimi anni è stata ferita a morte e che il paese sta affondando nei debiti, nel malaffare, nel disprezzo da parte degli altri paesi. Forse nello stesso momento in cui scrivo si sta dichiarando ufficialmente il default dell’Italia. Crediamo davvero che sia possibile far qualcosa “Per la sociologia” se il paese rimane immutato?”), vorremmo indicare alcuni punti che ci sembrano preliminari a qualsiasi confronto su regole future, meccanismi di valutazione, assetti organizzativi o associazioni professionali.

venerdì 9 dicembre 2011

La qualità della ricerca: quali criteri per valutarla?


E’ possibile che un gruppo di persone critichi la debole qualità e la scarsa istituzionalizzazione della sociologia italiana, senza avere una visione condivisa di cosa sia la qualità scientifica?
Probabilmente si, finché il discorso resta solo sul piano della critica all’esistente. Se però si cercasse di passare a qualche forma di azione collettiva, la mancata condivisione di criteri di qualità espliciti diventerebbe un problema. Provo a spiegarmi: supponiamo che si cominci davvero a monitorare informalmente l’andamento dei prossimi concorsi, con l’obiettivo di innescare un meccanismo di controllo reputazionale. Bene, al prossimo concorso ci sono tre candidati:
- Tizio ha un pubblicato un articolo sulla rivista italiana alfa, due articoli sulla rivista italiana beta e una monografia per una casa editrice nazionale (es. Franco Angeli).
- Caio ha solo una monografia per una sconosciuta casa editrice di Viterbo.
- Sempronio ha una monografia per Routledge, un articolo per la rivista italiana alfa e un articolo per la rivista internazionale gamma.
Tutti e tre i candidati hanno un profilo ben corrispondente allo specifico concorso aperto. Vince Caio che, guarda caso, è il candidato interno.