domenica 25 dicembre 2011

Valutazione, ranking delle riviste, indici bibliometrici: alcune opportune precisazioni per un serio dibattito



Pubblichiamo un intervento al dibattito in corso sul Forum Ais (consultabile nella sua interezza alla pagina http://www.ais-sociologia.it/forum/classificazione-delle-riviste-italiane-di-sociologia/), dibattito innescato dalla proposta di ranking avanzata qualche settimana fa dalle direzioni di sei riviste di sociologia con sede in Italia (vedi anche questo Blog, post del 12 dicembre). Sollecitiamo tutti i colleghi ad intervenire - dove meglio credono - e a partecipare a quello che si sta rivelando senz'altro come un importante momento di confronto critico tra le varie anime che compongono la "comunità" dei sociologi italiani.

Interveniamo nuovamente nel dibattito che si è aperto sui criteri di classificazione delle riviste italiane. In primo luogo, per esprimere un sincero apprezzamento per la discussione che è nata intorno alla proposta avanzata dalle sei riviste. Noi pensiamo che questo dibattito offra un contributo serio al lavoro che l’Ais si trova ad affrontare. Abbiamo letto delle critiche interessanti alla nostra proposta, bene argomentate, che ci hanno fatto riflettere. Alcune delle idee emerse nel dibattito le condividiamo pienamente. Altre solo parzialmente. Altre ancora non le condividiamo affatto. Su alcune di queste idee vorremmo dire qualcosa, in aggiunta a quanto già scritto (e detto). Prima però di entrare nel merito dei singoli punti, anticipiamo qui le conclusioni di questo lungo post.

A nostro avviso ciò che dovrebbe emergere da questo dibattito è che le riviste italiane di sociologia sono interessate e disponibili – da subito - ad un serio esercizio di valutazione, che porti non solo ad un accreditamento ma anche ad un ranking basato su criteri trasparenti e verificabili. Al di là delle differenze, pur legittime, chi è interessato a questo risultato dovrebbe fare uno sforzo per mettere in luce i possibili punti di convergenza e di mediazione che stanno emergendo dalla discussione. Di seguito cerchiamo di dare un contributo in questa direzione (ci scusiamo in anticipo per la lunghezza del testo).

lunedì 19 dicembre 2011

Dopo Bologna: nasce il gruppo di lavoro "Progetto organizzativo"



Compito prioritario del gruppo di lavoro è studiare possibili scenari per la futura organizzazione del movimento "Per la sociologia", discutere la fisionomia e l’identità di un nuovo soggetto collettivo per i sociologi italiani, ed elaborare una proposta operativa in merito da presentare al prossimo incontro “Per la sociologia”, previsto per marzo a Padova. 


Sulla scia del recente dibattito sulla crisi della sociologia italiana, il nuovo soggetto si dovrà porre il fondamentale compito di rivitalizzare il dibattito scientifico nel nostro Paese, cercando di fare della sociologia una disciplina capace di analisi scientifica, teorica ed empirica, dei fenomeni sociali, su cui fondare solide interpretazioni critiche dei processi di cambiamento e dei meccanismi di riproduzione che interessano la nostra società.  

Il gruppo lavorerà in un orizzonte definito da alcuni fondamentali punti di riferimento, decisi durante l’incontro di Bologna, che illustriamo di seguito.

sabato 17 dicembre 2011

Concorsi e comunità scientifiche, quando funzionano


A pochi giorni dalla mobilitazione degli economisti, il Rettore dell'Università del Piemonte Orientale ha preso posizione sulla vicenda, non approvando gli atti del concorso e rimandando il tutto alla commissione stessa. Come abbiamo già sottolineato, questa vicenda è istruttiva anche per i sociologi, almeno per due ragioni: 1) il ricorso agli indici bibliometrici; 2) la capacità di pressione e di azione collettiva che, se lo vuole, una comunità scientifica è in grado di esercitare.

Riportiamo qui di seguito un articolo pubblicato su  La Stampa di oggi, 17/12/2011.

mercoledì 14 dicembre 2011

Concorso "scandalo" ad Alessandria - Mobilitazione tra gli economisti

La comunità degli economisti è in queste ore attraversata da una discussione, circa gli esiti di un concorso per Ricercatore tenutosi il 30 novembre presso l’Università del Piemonte Orientale, Sede di Alessandria, Facoltà di giurisprudenza, settore scientifico disciplinare SECS-P/01. La questione può interessare il Blog per almeno due ragioni: 1) innanzitutto, l’uso degli indici bibliometrici – cui la Commissione ha deciso di non ricorrere, cfr. Verbale – assegna il valore più basso alla vincitrice. Quindi, se fossero stati applicati gli indici bibliometrci, il giudizio finale sarebbe stato molto più difficile da sostenere. 2) l’esito del Concorso ha visto la pronta reazione di alcuni economisti che hanno scritto una lettera al Rettore dell’Università. Evidentemente la pratica della denuncia pubblica di casi scandalosi o ritenuti tali non è, da loro (e neanche più da noi?) un tabù.

lunedì 12 dicembre 2011

Le riviste di sociologia in Italia e la cultura della valutazione: una proposta operativa

Pubblichiamo, per conoscenza dei lettori di questo blog, il documento discusso, steso ed approvato dalle direzioni delle seguenti sei riviste di sociologia con sede in Italia, come contributo al dibattito in corso sui principi e criteri della valutazione scientifica: International Review of Sociology, Polis, Rassegna italiana di sociologia, Sociologica. Italian Journal of Sociology online, Stato e mercato, e Tecnoscienza: Italian Journal of Science & Technology Studies. Il documento è stato inviato ieri alla Presidenza dell'Associazione Italiana di Sociologia, e pubblicato successivamente nel Forum dell'Ais. 



Premessa
Compito dell’ANVUR è, come noto, quello di contribuire alla diffusione di una cultura della valutazione anche in Italia, con il triplice obiettivo di migliorare il funzionamento dei centri di ricerca e delle università italiane; diffondere soprattutto tra i giovani ricercatori il principio della promozione basata sul merito; incoraggiare le sedi accademiche e i centri di ricerca superiore ad “aprirsi” verso l’esterno, uscendo quindi da un meccanismo di promozione e produzione sostanzialmente localistico e particolaristico. La sociologia, disciplina tra le maggiori dell’Area 14, non può lasciarsi sfuggire l’importanza storica di questa occasione di rilancio e crescita scientifica, anche in vista di quella internazionalizzazione della ricerca cui da tempo la sociologia italiana ambisce, purtroppo con risultati ancora limitati. 

Per il successo del proprio progetto, l’ANVUR ha spesso invitato alla “collaborazione di tutti coloro che, operando nelle università nei centri di ricerca, e, più in generale, nella società, credono (non solo a parole) nell’importanza della formazione superiore e della ricerca”. E’ con questo intento che abbiamo ritenuto utile proporre all’attenzione dell’ANVUR stesso, dell’Associazione Italiana di Sociologia, e dei colleghi, il risultato di alcune nostre riflessioni e valutazioni, in particolare su una delle istituzioni centrali della ricerca: le riviste scientifiche. Si tratta di un contributo che non intende porsi in alternativa, ma in funzione sinergica rispetto agli orientamenti già espressi dall’ANVUR proprio in questo settore.

domenica 11 dicembre 2011

Le ragioni di una perplessità


Car* collegh*,

Vi scriviamo per rendere visibili le ragioni di una perplessità di fondo rispetto al blog e all’incontro a Bologna che ci ha spinto a non prendere parola nei dibattiti finora portati avanti. Ci viene ricordato che “Il posto più caldo dell'inferno è riservato per quelli che nei momenti di crisi morale preservarono la propria neutralità”. Il nostro laicismo dovrebbe proteggerci a sufficienza da questa visione, ma vogliamo per lo meno dotarci di una neutralità critica.
Prendendo spunto e allargando la prospettiva indicata dalla parte finale di una lettera pubblicata sul blog da una collega (“Tutti insieme abbiamo dimenticato che la nostra università negli ultimi anni è stata ferita a morte e che il paese sta affondando nei debiti, nel malaffare, nel disprezzo da parte degli altri paesi. Forse nello stesso momento in cui scrivo si sta dichiarando ufficialmente il default dell’Italia. Crediamo davvero che sia possibile far qualcosa “Per la sociologia” se il paese rimane immutato?”), vorremmo indicare alcuni punti che ci sembrano preliminari a qualsiasi confronto su regole future, meccanismi di valutazione, assetti organizzativi o associazioni professionali.

venerdì 9 dicembre 2011

La qualità della ricerca: quali criteri per valutarla?


E’ possibile che un gruppo di persone critichi la debole qualità e la scarsa istituzionalizzazione della sociologia italiana, senza avere una visione condivisa di cosa sia la qualità scientifica?
Probabilmente si, finché il discorso resta solo sul piano della critica all’esistente. Se però si cercasse di passare a qualche forma di azione collettiva, la mancata condivisione di criteri di qualità espliciti diventerebbe un problema. Provo a spiegarmi: supponiamo che si cominci davvero a monitorare informalmente l’andamento dei prossimi concorsi, con l’obiettivo di innescare un meccanismo di controllo reputazionale. Bene, al prossimo concorso ci sono tre candidati:
- Tizio ha un pubblicato un articolo sulla rivista italiana alfa, due articoli sulla rivista italiana beta e una monografia per una casa editrice nazionale (es. Franco Angeli).
- Caio ha solo una monografia per una sconosciuta casa editrice di Viterbo.
- Sempronio ha una monografia per Routledge, un articolo per la rivista italiana alfa e un articolo per la rivista internazionale gamma.
Tutti e tre i candidati hanno un profilo ben corrispondente allo specifico concorso aperto. Vince Caio che, guarda caso, è il candidato interno.

mercoledì 23 novembre 2011

Nasce il gruppo di lavoro sulle buone pratiche

Care Colleghe e cari Colleghi,

A seguito di quanto convenuto durante l'incontro di Bologna, alcun* collegh* hanno dato vita a un gruppo di lavoro sulle buone pratiche, con lo scopo di delineare un insieme di comportamenti, già in atto o da promuovere, utili a innescare una positiva evoluzione della prassi sociologica italiana, nei campi della ricerca, del reclutamento, della pubblicizzazione delle procedure, della valutazione scientifica e in ogni altro campo che ci veda direttamente coinvolti come studiosi, ricercatori, docenti e responsabili di politiche accademiche.

lunedì 14 novembre 2011

Uscire dalla crisi. Per un riconoscimento degli studi di genere in Italia


Pubblichiamo la comunicazione letta il 28 a Bologna da Emanuela Abbatecola a nome di un gruppo di colleghe e colleghi, che introduce una questione su cui "Per la sociologia" ha intenzione di impegnarsi nel prossimo futuro e per cui invita sin da ora ad avanzare proposte e riflessioni: la revisione delle aree tematiche riconosciute e l'intervento sulla ridefinizione delle articolazioni infra- e trans-disciplinari della sociologia. 

 L’incontro “Per la sociologia” nasce dal riconoscimento della crisi attraversata dalla nostra disciplina, la cui gravità è emersa con forza anche per effetto dei profondi mutamenti generati dall’ultima riforma universitaria. La drastica riduzione delle risorse disponibili e il sospetto con cui si guarda all’università, ai suoi compiti e alle pratiche della comunità accademica, non hanno infatti lasciato indenne neppure la comunità sociologica italiana, che d’altro canto, maturava al suo interno conflittualità più o meno inespresse o inespremibili, oltre che nuove istanze innovatrici.

mercoledì 9 novembre 2011

Per la sociologia, dopo Bologna

Sono intimamente solidale e anche grata nei confronti dei giovani colleghi chestanno dedicando tanto tempo e intelligenza per il bene della sociologia inItalia. Mi preme premetterlo, per evitare che le osservazioni che seguono che,come vedrete, sono molto amare, possano essere interpretate come presa didistanza. Tutti i giovani che ho sentito a Bologna chiedevano concorsi piùgiusti, la valorizzazione del merito, un’università migliore in cui lavorarecon impegno e passione. Sono i valori accademici per i quali mi sono da sempre battuta. Ciò premesso, ecco le mie riflessioni.

martedì 8 novembre 2011

Storia di un concorso

Come deciso durante l'incontro di Bologna, il blog "Per la sociologia" si propone anche come strumento di critica, commento e dialogo su fatti ed eventi che animano la nostra comunità sociologica. Diamo inizio a questa funzione con il resoconto di un recente concorso da Ricercatore in SPS/08 , che abbiamo ricevuto da due Commissarie e volentieri pubblichiamo. Funzione del Blog è alimentare il dibattito e promuovere la riflessione con commenti argomentati. Ricordiamo che non pubblicheremo post offensivi o non pertinenti.
Riteniamo doveroso dar conto delle vicende del concorso per ricercatore SPS/08 dell'Università di Udine (Facoltà di Lingue) nel quale eravamo commissarie, e di cui era membro designato e presidente il collega professor Raimondo Strassoldo. 
Il concorso si è chiuso, alla scadenza dei termini, con un nulla di fatto, a causa dell'indisponibilità del collega in questione a sottoscrivere i verbali conclusivi.
Raccontiamo in breve la vicenda.

domenica 6 novembre 2011

L'incontro del 28: le relazioni/2. Sui criteri di valutazione della qualità scientifica dei prodotti della ricerca sociologica: alcune proposte


1. Oggetto e scopo
Scopo di questa nota è stimolare una discussione sui criteri usati per valutare i prodotti della ricerca sociologica. Questo mi sembra un compito prioritario da affrontare, visti gli impegni e le scadenze di un futuro ormai prossimo. La discussione è opportuna, se non necessaria, per far emergere criteri di valutazione accettati dalla maggior parte della nostra comunità scientifica. Quest’ultima mi sembra al presente, oltre ad essere tradizionalmente divisa in coalizioni distributive, anche incerta di fronte ai problemi nuovi posti dalla crescente importanza della valutazione nell’università italiana.

giovedì 3 novembre 2011

L'incontro del 28: le relazioni/1. Dal Forum Treccani al progetto "Per la sociologia"


1. Introduzione

Il post di Martinotti apre la discussione sul Forum Treccani. Il punto di partenza di Martinotti è che:

“dal punto di vista del riconoscimento nelle massime istituzioni di ricerca (CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche e MIUR, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), la situazione della sociologia è praticamente la stessa di quella dell’anno in cui mi sono laureato, il 1960; e cioè zero. Non parlo ovviamente di singoli sociologi, (…) ma della mancanza di una unità disciplinare istituzionale riconosciuta che permetta lo sviluppo della disciplina”.

La domanda di fondo, che da il titolo all’intervento di Martinotti, è se tale situazione sia stata causata da una volontà omicida, o da un suicidio della disciplina.

Ora, rileggendo tutti gli interventi apparsi sul Forum e poi sul Blog “Per la sociologia”, ci pare che la risposta prevalente sia la seconda: ci siamo innanzitutto ammazzati con le nostre stesse mani. E, quindi, prima di lamentarci vediamo di iniziare a cambiare le cose in casa nostra.

mercoledì 2 novembre 2011

Alcune cose sull'incontro del 28

Carissime/i,

vorrei dire alcune cose sul nostro incontro, scritte il giorno dopo il suo svolgimento. Più volte, nel corso della discussione, sarei voluto intervenire, ma mano a mano si aggiungevano questionie spunti e alla fine il marmellatone dei miei pensieri mi ha schiacciato. Lo faccio ora, provando a mettere in fila alcune cose di cui mi sento abbastanza sicuro e altre su sono più incerto.

1. dopo aver nottetempo valutato i pro e i contro, sono arrivato alla conclusione (!) che l’iniziativa è stata molto positiva. Su vari parametri: ho imparato delle cose, me ne sono venuto via con diverse idee (certe, meno certe, decisamente dubbiose, etc.) e molta voglia di fare. Non è cosa che capiti di sovente negli incontri della sociologia italiana. Una volta di più, vorrei esprimere un grande ringraziamento, in primo luogo, a coloro che l’hanno organizzata (il mio nome risulta tra gli organizzatori locali, e ne vado orgoglioso, ma in realtà hanno fatto tutto gli altri), ai relatori e a tutti quelli che sono intervenuti.

lunedì 31 ottobre 2011

La sociologia italiana rinasce a Bologna? Intanto, “Per la Sociologia” prende qui corpo


Con la partecipazione di oltre cento colleghi da tutta Italia, il primo incontro “Per la sociologia” ha reso visibile ciò che sinora poteva solo immaginarsi o sperarsi: la nascita effettiva di un nuovo soggetto collettivo – un “movimento”, una “rete”, una “entità”, queste le definizioni emerse e che per ora accogliamo come egualmente valide – che si ponga in netta antitesi nel suo modo di essere e di fare rispetto alle logiche particolaristiche e di fazione (o “componente”) che hanno segnato la storia recente della disciplina in Italia negli ultimi trent’anni, con gli esiti che tutti (o quasi tutti) vediamo e non siamo più disposti ad accettare. Un soggetto collettivo che si ponga al servizio della professione/disciplina nel suo complesso, e non delle sue sempre meno plausibili e legittime “parti”. Un soggetto collettivo che non ambisce certo a sostituirsi all’Associazione Italiana di Sociologia ma che pretende di parlare a nome di coloro che non si riconoscono nel modo in cui l’Associazione stessa è venuta sviluppandosi e funzionando, più contenitore di “partiti” tra loro in opposizione e/o collusione che istanza di rappresentanza e rappresentazione dell’identità professionale/disciplinare, e soprattutto di promozione e difesa delle sue qualità intellettuali e morali.

giovedì 27 ottobre 2011

Scusate per l'assenza

Cari Amici, mi spiace di non poter intervenire alla riunione di Bologna, che si preannuncia molto interessante: non sono in Italia in questo periodo. Peraltro penso che i pensionati (e pensionandi) hanno fatto il loro tempo ed è meglio che stiano a casa, se hanno cose da dire le scrivano, caveat emptor, ed è quel che mi accingo a fare solo per affermare due punti cui credo abbastanza fermamente, e cioè la percezione di una rinnovata domanda di sociologia e di scienze sociali in generale e l’assoluta insufficienza della attuale organizzazione accademica e professionale della sociologia italiana per fare fronte a queste nuove domande.

mercoledì 26 ottobre 2011

Un contributo per la discussione di venerdì 28


Non potendo essere presente a Bologna vorrei comunque partecipare in qualche modo alla discussione, portando il mio punto di vista su alcuni dei punti già sviluppati nel dibattito.


1) La storia della sociologia Italiana e in parte lo stesso il dibattito che si è sviluppato intorno al progetto Per la sociologia ha mostrato come sia altrettanto nociva della sclerotizzazione della sociologia nelle “famigerate” componenti la forte personalizzazione del campo accademico. L’eccessivo peso che simpatie e antipatie, conflitti e vicende personali hanno nella comunità dei sociologi. Siamo di fronte ad un classico circolo vizioso: la personalizzazione rende difficile il funzionamento di una comunità di sociologi e nello stesso tempo questa personalizzazione è agevolata dalla mancanza di una comunità o se il termine di comunità non ci piace, dalla scarsa autonomia del campo (per dirla con Bourdieu). Questo è il primo motivo per cui l’esistenza di una associazione italiana di sociologia e non di tre (o di molte di più come talvolta sembra di intuire nella frammentazione di posizioni spesso conflittuali) mi sembra importante: per stemperare i personalismi e creare un terreno comune di fiducia e condivisione di obiettivi generali. Questa è una delle finalità che i singoli sociologi da soli (per quanto preparati, illuminati e competenti) non sono in grado di raggiungere. Per questo abbiamo bisogno di un attore collettivo.

venerdì 21 ottobre 2011

Incontro "Per la sociologia", Bologna 28 ottobre 2011: PROGRAMMA DEFINITIVO



Care colleghe e cari colleghi,

L’incontro “Per la sociologia” siterrà dunque a Bologna il 28 ottobre 2011, presso il Dipartimento diDiscipline della Comunicazione, via Azzo Gardino 23 (aula A), a partiredalle ore 11.00. Suo obiettivo è mettere a confronto idee, interpretazionie proposte utili per trasformare la comunità sociologica accademicaitaliana in una comunità scientifica produttiva, trasparente erigorosa, nello spirito della discussione svoltasi nei mesi scorsi sulforum Treccani, sulla "Rassegna Italiana di Sociologia" e sulblog "Per la sociologia" (cfr. http://perlasociologia.blogspot.com/).Viste le finalità pratiche, e non scientifiche, dell'incontro abbiamo cercatonell'organizzazione della giornata di contemperare la necessità di aprire ilpiù possibile la discussione con quella di coordinare il dibattito muovendodalla riflessione su alcuni dei principali temi strategici emersi sinora.
La mattinata sarà perciò aperta da quattrocomunicazioni introduttive intorno alle quali avviare la discussione.L'incontro proseguirà poi nel pomeriggio con una più lunga sessionededicata ad interventi programmati e ad un dibattito al quale potrannopartecipare tutti i presenti. Gli interventi, raccolti tramite Callaperto a tutti i colleghi (aderenti o meno al progetto "Per lasociologia") sono pensati come brevi e puntuali comunicazioni intese asuggerire possibilità di ’azione, che potranno essere ampiamente discusse nelsuccessivo dibattito.

A conclusione dell'incontro è prevista unaspecifica sessione finalizzata alla individuazione di concrete ipotesi dilavoro e proposte operative per il futuro - inclusa l'eventuale organizzazionedi un prossimo incontro "Per la sociologia".

Per facilitare la partecipazione di tutticolleghi, e accogliendo le osservazioni di alcuni di loro (che ringraziamo),abbiamo anticipato l'inizio della sessione pomeridiana alle 14.00, prevedendola conclusione dei lavori per le 18.00. Il programma dell'incontroè, ad oggi, il seguente:

Ore 11.00: Apertura dei lavori

Ore 11.05-13.00: Questioni disociologia in Italia (I): relazioni introduttive
F. Barbera e P. Volontè, Dal dibattito"Treccani" al progetto "Per la sociologia"
A. Santambrogio, La comunitàsociologica tra scienza ed etica
A. Baldissera, Valutazione e qualitàdella ricerca sociologica
M. Magatti, La sociologiaitaliana e la sua sfera pubblica: problemi e prospettive

Discussione

Ore 14.00-17.30: Questioni disociologia in Italia (II): comunicazioni e dibattito libero
Sono previste comunicazioni di: E.Abbatecola e S. Perra, C. Barone, F. Bimbi, M. Bortolini, A. Bruni, A. Chiesi, M.Giannini, S. La Mendola, P. Magaudda, E. Mora, F. Neresini, G. Paolucci, M.Pitzalis, R. Sassatelli, T. Terranova, A. Viteritti.

Alle comunicazioni programmate seguirà unadiscussione generale.

Ore 17.30-18.00: Chefare? Conclusioni e proposte operative per il futuro

Informazioni e aggiornamenti sul programma -incluse eventuali anticipazioni delle relazioni - si potranno trovare sulblog: http://perlasociologia.blogspot.com.Per informazioni e contratti: perlasociologia@gmail.com

Il comitato organizzatore locale

lunedì 10 ottobre 2011

L’ombra dei concorsi


Non potendo partecipare all'incontro del 28 a causa di impegni sopraggiunti, consegno allo scritto alcune delle cose che avrei voluto dire nella mia comunicazione orale.
Come ha sottolineato Pisati, in una comunità scientifica ‘sana’, gli studiosi scarsi non pubblicano (o pubblicano solo in sedi minori e poco considerate), non sono ammessi ai convegni, sono sistematicamente bocciati ai concorsi, non ricevono fondi di ricerca, non raggiungono posizioni di potere.   In Italia , invece, “il merito scientifico e la probabilità di accesso alle risorse” materiali e simboliche “sono ortogonali fra loro”.  “L’accesso alla comunità sociologica accademica italiana è regolato prevalentemente da criteri di selezione extra-scientifici”, indipendenti, cioè, dalla qualità della produzione scientifica dei candidati.   “Le opportunità di accesso alla comunità (e, in seguito, le opportunità di carriera) dipendono non tanto dal possesso di ‘capitale scientifico’, quanto dalla capacità di soddisfare requisiti di altra natura”, soprattutto la lealtà nei confronti di qualcuno – individuo o gruppo – “che controlla in misura maggiore o minore i meccanismi di accesso/carriera”.  Se questo è il contesto prevalente della sociologia italiana, il problema dei concorsi non potrà essere risolto introducendo nuove regole.   Regole e i criteri esistono già.   Solo che molti commissari sono addestrati a seguire altre regole o altre logiche.   Detto altrimenti, l'introduzione di nuove regole (o l’appello a quelle esistenti) funziona solo laddove esiste già un ethos (una cultura etica) o una deontologia professionale radicata.

giovedì 22 settembre 2011

“Per la sociologia” - Bologna, 28 ottobre 2011 – CALL per comunicazioni



*** VECCHIA VERSIONE ***
*** Il programma aggiornato al 5 Ottobre è QUI ***




Care colleghe e cari colleghi,


come annunciato da tempo sul blog, l’incontro “Per la sociologia” si terrà a Bologna il 28 ottobre 2011, presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione, a partire dalle ore 11.00. Ad esso sono invitati non solo tutti coloro che riconoscendosi nel progetto hanno già dato la loro adesione (cfr. http://perlasociologia.blogspot.com/) ma anche quanti, pur non aderenti, desiderano comunque partecipare al dibattito per portare il loro contributo critico.


martedì 13 settembre 2011

Baroni e imprenditori


Già diffuso in anteprima dai suoi autori tramite mail circolari, l’Editoriale dell’ultimo numero di “Etnografia e Ricerca Qualitativa” (dal sintomatico titolo beckeriano Imprenditori morali) ha le carte in regola per attestarsi come un significativo e duraturo contributo al dibattito in corso. E questo non solo o non tanto per gli argomenti che lo sostanziano, che come diremo non sono particolarmente nuovi né dirimenti, quanto soprattutto perché i due colleghi che lo firmano – Alessandro Dal Lago e Pier Paolo Giglioli – conoscono molto bene i meccanismi accademici e soprattutto concorsuali, avendo partecipato per anni alla vita della nostra professione in posizioni che difficilmente potrebbero definirsi come svantaggiose, marginali o senza effetto (peraltro posizioni rigorosamente estranee a impegni di tipo associativo, ciò che rende il loro punto di vista particolarmente interessante). È, per così dire, un’importante testimonianza dall’interno del sistema sulle logiche (anche e soprattutto simboliche e ideologiche) del suo funzionamento più intimo e meno paludato, che offre preziosi spunti per quell’analisi sociologica del campo disciplinare che da qualche tempo stiamo conducendo, in modo più o meno esplicito e comunque al servizio di una iniziativa di riforma professionale, che è poi il vero oggetto sia dell’Editoriale che di questo nostro commento.

lunedì 5 settembre 2011

Che fare? Per una migliore integrazione nazionale e internazionale della sociologia italiana



Bella idea quella di un blog dedicato alle proposte per affrontare le crisi della sociologia italiana. Molte questioni e temi s’intrecciano, ed effettivamente difficilmente possono essere affrontati separatamente. Dal nostro punto di vista il nodo centrale è la scarsa presenza della produzione scientifica italiana nel dibattito internazionale. Non è l'unico punto ovviamente, ma su questo abbiamo deciso di concentrarci.

domenica 31 luglio 2011

Meritocrazia ed etica della responsabilità


É mia convinzione che “la meritocrazia non esiste”, come notoriamente Goldthorpe ci ha dimostrato con dati empirici, richiamando l’allarme lanciato dallo stesso inventore del termine, Young, attraverso la sua analisi fantascientifica di una società meritocratica. Ma sono anche convinta (confortata dalla lettura di Goldthorpe, Schizzerotto, Abravanel, Salvati, Urbinati, De Monticelli) che “la meritocrazia può esistere se si accompagna all’etica della responsabilità”. Intendo quest’ultima come una “responsabilità” relativa alla “dimensione sociale” connessa all’espressione del “merito”. Non dico nulla di nuovo se ricordo che i differenziali sociali di capitale economico, culturale e relazionale rientrano nella valutazione di capacità e impegno, pur in un quadro di seria comparazione tra coloro che si presentano a concorrere per un posto di lavoro o per la carriera. Da qui parte il mio contributo al nutrito dibattito che è sul sito della Treccani, con diramazioni su riviste (come Rassegna Italiana di Sociologia o Accenti) e quotidiani (come il Corriere della Sera), e a quello che comincia a svilupparsi sul blog perlasociologia, un nome che sollecita insieme critica e costruttività.

venerdì 29 luglio 2011

Nuova data per l'incontro di Bologna: 28 OTTOBRE


Per una serie di sovrapposizioni che avrebbero complicato la partecipazione all'evento, abbiamo ritenuto opportuno modificare la data del primo incontro "Per la sociologia".

La nuova data è dunque il 28 ottobre 2011

L'incontro si terrà alle ore 11:00 a Bologna, presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione, via Azzo Gardino 23, Aula A. (Per una mappa cliccate QUI)

Per ulteriori informazioni sul programma e la logistica consultate più avanti il blog o scrivete direttamente a questo indirizzo di posta elettronica: perlasociologia@gmail.com.



lunedì 25 luglio 2011

Prendere sul serio il "contesto": Napoli, per esempio

Marco Santoro si è spinto fino alla mia tana napoletana chiedendomi gentilmente di intervenire sul blog e, dopo qualche esitazione, dovuta in parte al mezzo di comunicazione che non mi è congeniale e credo poco adatto a questo tipo di discussione, ho provato  anche io a fare qualche breve considerazione. Mi sembra infatti che questa iniziativa non meriti né una spocchiosa indifferenza né una timorosa distanza, ma vada invece presa molto sul serio.


venerdì 22 luglio 2011

Il Blog sul Venerdì di Repubblica (22 Luglio)

A pagina 15 del Venerdì di Repubblica del 22 Luglio c'è un piccolo articolo sul Blog "Per la Sociologia". Si può scaricare da qui: 



Carta Europea dei Ricercatori e Codice di Condotta per il Reclutamento dei Ricercatori

Un contributo informativo, nella direzione di un sostegno al dibattito in chiave propositiva, in attesa degli annunciati incontri autunnali. La Commissione Europea ha, da qualche anno, adottato una Carta Europea dei Ricercatori e un Codice di Condotta per il Reclutamento dei Ricercatori. Tali documenti sono stati entrambi sottoscritti dalla CRUI. Ricordare alla CRUI e, attraverso di essa, agli Atenei italiani che stanno rivedendo attualmente i propri Statuti, questo impegno, può essere un elemento ulteriore per dare concretezza ad esso e un respiro più ampio al dibattito sul reclutamento che stiamo affrontando tra sociologi, dentro e fuori l'AIS. La Carta Europea dei Ricercatori mira a definirne diritti e doveri, nella prospettiva di uniformarne e renderne sempre più integrabili i percorsi di carriera svolti in Paesi diversi, agevolando in egual misura tanto la mobilità che l’eventuale rientro nei Paesi di origine. 

lunedì 18 luglio 2011

A proposito del “Dibattito sulla sociologia italiana”






Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1338-1339.


Abbiamo accolto con favore la lettera aperta ai soci che il Presidente e il Direttivo dell’AIS hanno reso pubblica il 12 luglio. La lettera coglie, infatti, chiaramente alcuni dei motivi essenziali dell’iniziativa che alcuni di noi hanno avviato nei mesi scorsi e che ora ha trovato una sede stabile nel blog “Per la sociologia”. Ancora più importante, la lettera riconosce che la nostra discussione è il segno di una sana vitalità “a prescindere dai toni, dalle diagnosi e dalle cure prospettate su cui ciascuno può avere una differente opinione”.

venerdì 15 luglio 2011

Dentro e fuori la cittadella sociologica. Spunti per la costruzione dell’agenda dell’incontro “Per la sociologia”

In questo lungo anno dall'inizio del dibattito sullo stato della Sociologia il mondo universitario italiano ha visto emergere la protesta di ricercatori precari (http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com), di quelli strutturati (www.rete29aprile.it) e degli associati (www.professoriassociati.it). Gli ordinari, al contrario, non sono riusciti a dar vita a forme collettive pubbliche di coordinamento analoghe per criticare gli aspetti più deleteri della riforma e delle politiche governative. Ricercatori e associati hanno dato vita insieme a due esperienze rilevanti di analisi, protesta e contro-proposta non solo 'contro' la 240/2010, ma anche per reagire ai mali endemici dell'università italiana, esattamente come tra sociologi stiamo cercando di fare con questa discussione.

giovedì 14 luglio 2011

Esiste una “comunità scientifica” per la sociologia italiana?


I temi discussi nel blog Treccani, nella mailing list collegata e ora sul blog “Per la sociologia” hanno trovato sviluppo in un seminario organizzato dalla Rassegna Italiana di Sociologia il 1° ottobre dello scorso anno, a Bicocca. Il seminario fu progettato con l’intento di contribuire a una riflessione che stava prendendo forma in più contesti. Il programma del seminario milanese (Ruolo della sociologia e professione del sociologo) prevedeva due relazioni, sollecitate per affrontare altrettanti aspetti che ci sembrarono cruciali: l’assetto organizzativo della nostra comunità e la capacità della sociologia di studiare la società e offrire un contributo alla soluzione dei problemi che la attraversano. La prima relazione, Esiste una “comunità scientifica” per la sociologia italiana?, venne affidata a Marco Santoro; la seconda, La sociologia studia ancora la società?, a Rocco Sciarrone. La partecipazione al seminario fu davvero ampia e non confinata alla componente che la geografia e il nome degli organizzatori avrebbero fatto pensare.

mercoledì 13 luglio 2011

Requisiti minimi?

Il dibattito sembra essere intenso e sopratutto non accenna a scemare, nonostante il caldo. questo già mi sembra un buon risultato. Per farlo andare avanti, credo sia importante - lo hanno già detto altri, in ultimo Pellizzoni - distinguere meglio due livelli del tutto diversi che convivono (e talvolta vengono confusi) . Il primo è il problema dei concorsi e della qualità dei loro esiti (che trovo fondamentale e importante), il secondo è l'Ais e la forma organizzativa della sociologia italiana (dibattito che trovo invece dubbio e talvolta stucchevole). Cerco brevemente di argomentare una semplice proposta sul primo punto, e di spiegare perché trovo il secondo poco interessante (il che non vuol dire sbagliato, ma solo magnificato oltre ogni proporzione).




domenica 10 luglio 2011

Tra crisi e riforme: il problema della qualità

Sto seguendo con grande interesse il dibattito sui problemi della sociologia italiana e vorrei fare alcune osservazioni che riprendono punti già in parte toccati, ma non emersi, mi pare, con sufficiente chiarezza.

Ridotto all'osso l'argomento sviluppato dai più è il seguente: i meccanismi di selezione non vanno e la colpa è delle tre componenti in quanto premiano la logica della fedeltà rispetto al merito. Se si eliminano le componenti e l'Ais come sede formale della loro espressione negoziale allora le cose forse si sistemano.

Ma perchè le componenti premiano la fedeltà invece del merito? Perchè la creazione di gruppi provoca una race to the bottom invece che il contrario (come pure sarebbe teoricamente possibile)? Quali sono i fattori determinanti?

giovedì 7 luglio 2011

Il buono e il cattivo governo della città dei sociologi: appuntamento a Bologna il 14 ottobre 2011

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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria degli Effetti del Buon Governo in Città (1338-1339)


Il buon governo è il risultato di molti ingredienti: innanzitutto le virtù di chi amministra, che deve però sempre confrontarsi con le esigenze della giustizia e della sapienza. Il buon governo si basa sulla concordia, ma non teme il conflitto. Gli effetti del buon governo permettono lo sviluppo equilibrato della città, senza che la crescita danneggi l'ambiente che l'ha resa possibile. Ma il buon governo si comprende anche per differenza rispetto a quello cattivo: un governo, cioè, che non guarda al bene comune ma ai propri ristretti interessi. Il cattivo governo è consigliato non dalle virtù, ma dai "vizi". E questi privano la giustizia delle sue prerogative. La città viene così distrutta e l'unica attività rimasta è la costruzione di armi.

Questa secondo noi è la posta in gioco per i prossimi anni. Del buon governo della città dei sociologi vogliamo discutere a Bologna il 14 ottobre 2011. Saranno i sociologi autonomamente capaci di darsi un buon governo? Quali condizioni dovranno realizzarsi perché riescano? E ammesso che riescano a darsi un buon governo, come impedire che si ricada nel cattivo governo?